Quando si parla di salute psicologica, ed in particolar modo di disagio, molte persone pensano subito a quale pillola possano assumere per superare il problema. Vi è ancora molta diffidenza nei confronti della psicoterapia. Si immagina la psicoterapia come un processo arcano e spesso inutile. Purtroppo, queste idee sono frutto di tantissima disinformazione sull’argomento. Nell’articolo di oggi voglio illustrarti come la psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) agisce e voglio illustrarti 3 esempi di come funziona.
Fammi sapere nei commenti la tua esperienza con la psicoterapia.
Il percorso psicologico ha lo scopo di aiutare la persona a trovare un sano equilibrio mentale, fisico e sociale. All’interno della relazione psicoterapeuta-paziente si cerca di sviluppare le strategie più adeguate per affrontare le difficoltà e superare i problemi.
Se sei interessato a comprendere meglio la TCC puoi leggere i miei articoli in cui ti ho spiegato alcuni principi della psicoterapia cognitivo-comportamentale e alcuni falsi miti che permangono su di essa. Se hai altre domande o dubbi puoi tranquillamente lasciare un commento.
Che cos’è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC)?
La TCC può essere descritta come una terapia il cui scopo è aiutare le persone a gestire i propri problemi cambiando i propri pensieri e i propri comportamenti.
Il principio fondamentale della TCC è che emozioni, pensieri, reazioni fisiologiche e comportamenti sono interconnessi. Lo scopo della terapia è quello di ricreare un sano equilibrio tra i vari fattori. Attraverso il cambiamento dei vari elementi si cerca un nuovo modo di affrontare le situazioni.
Molto spesso pensieri, comportamenti, emozioni e sensazioni possono creare dei circoli viziosi che si manifestano con il disagio psicologico (ansia, depressione, fobie, problemi relazionali…). Se hai letto altri miei articoli avrai sicuramente notato come presto particolare attenzione alla relazione tra pensieri ed emozioni.
Il trattamento presta particolare attenzione ai pensieri e agli atteggiamenti con i quali la persona affronta le situazioni. Un altro principio della TCC è che non sono le situazioni le fonti delle nostre sofferenza ma come noi le interpretiamo. L’interpretazione (pensieri e convinzioni) è alla base del lavoro terapeutico. L’atteggiamento mentale con il quale affronti le situazioni determina il tuo stato emotivo e, di conseguenza, i tuoi comportamenti. L’esperienza quotidiana ti ha sicuramente fatto notare che ognuno di noi affronta le esperienze con un proprio modo di pensare. Quest’ultimo aspetto è determinante per il nostro benessere.
Il terapeuta e il paziente lavorano insieme per sviluppare un atteggiamento mentale più flessibile e che aiuti le persone ad affrontare meglio le situazioni. Attraverso esercizi, riflessioni, consapevolezze ed impegno la persona lavora per cambiare il proprio modo di pensare. Un pensiero più flessibile permette di affrontare le situazioni critiche con minore sofferenza.
Durante un percorso terapeutico si può lavorare anche per acquisire abilità e competenze che non si avevano.
Come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale: 3 casi
TCC per la Depressione
Un aspetto importante delle persone che soffrono di depressione è quello di possedere schemi di pensiero caratterizzati da perdita, negatività e impotenza.
I terapeuti che seguono l’approccio cognitivo-comportamentale aiutano il paziente a superare e a mettere in discussioni i pensieri negativi. Insieme si lavora per riformulare modelli di pensiero più salutari e motivanti. Grazie alla strategia nota come “ristrutturazione cognitiva” la coppia terapeuta-paziente cerca di disconfermare i pensieri negativi e sviluppare credenze più salutari.
Il lavoro fondamentale si basa sull’esplorazione dei processi di pensiero del paziente allo scopo di rintracciare i modelli di pensiero negativi.
Dopo aver preso consapevolezza del proprio deragliamento negativo del proprio pensiero, il paziente impara a rispondere con forza e determinazione ad esso.
Le convinzioni di perdita, mancanza e impotenza vengono affrontare e valutare con attenzione. La persona impara a lavorare sul proprio modo di interpretare le situazioni e cerca di avere un atteggiamento meno negativo.
E’ importante sottolineare che la persona non pratica il “pensiero positivo” ma impara ad osservare la realtà in maniera più chiara e oggettiva.
Puoi immaginare la persona depressa come un individuo che indossa degli occhiali scuri. Ogni cosa che osserva è connotato da colori cupi. La psicoterapia aiuta a togliere gli occhiali e ad affrontare meglio le situazioni.
La TCC per l’ansia
In maniera simile alle persone depresse, gli individui che soffrono di ansia tendono ad interpretare come pericolose situazioni che non lo sono. Ogni situazioni può essere percepita come minaccia. Il “sistema di allerta” dell’individuo è particolarmente sensibile agli stimoli esterni che vengono percepiti come pericolosi. La persona ansiosa tende ad avere un pensiero catastrofico. Se vuoi approfondire l’argomento guarda il video: La causa dell’ansia.
Durante la psicoterapia, le persone iniziano con il prendere consapevolezza del proprio pensiero attraverso la registrazione di esso. La strategia utilizzata è nota come Esercizio ABC, se vuoi conoscere meglio questo esercizio puoi vedere il video che ho pubblicato: Esercizio ABC. Questo compito aiuta le persone a prendere consapevolezza della relazione tra i vari elementi: emozioni, pensieri e comportamenti.
Lo scopo della terapia è aiutare il paziente ad interpretare in maniera meno minacciosa le situazioni quotidiane. Si va alla ricerca degli schemi ripetitivi di pensiero e si lavora per la loro modifica.
Durante un percorso psicologico per il superamento dell’ansia è frequente imparare tecniche di rilassamento che permettano alle persone di diminuire i propri livelli di agitazione.
La TCC per le fobie
In alcuni video sul mio Canale YouTube ti ho illustrato cosa sono le fobie e un esercizio utilissimo per superarle.
Molte persone hanno paura dei ragni, dei serpenti e delle altezze. Queste paure sono normali perché queste esperienze possono essere pericolose se non si sta attente.
Diversamente, le fobie sono paure eccessive e irrazionali che possono interferire enormemente con la quotidianità.
Alcune persone hanno una paura irrazionale dei luoghi aperti al punto tale da evitare di uscire in strada. Altri individui temono eccessivamente i cani al punto da evitare qualunque posto dove vi sia la possibilità di incontrarli.
I tratti fondamentali delle fobie sono due: paura irrazionale e tendenza ad evitare le situazioni (animali) temute.
La psicoterapia ha lo scopo di lavorare su entrambi questi fattori.
Da un lato cerca di lavorare sui pensieri irrazionali che sono alla base della paura e, dall’altro aiuta l’individuo ad esporsi alle situazioni fobiche.
Nella terapia per le fobie viene spesso utilizza la strategia dell’esposizione. La persona inizia ad affrontare lentamente e in maniera graduale le situazioni temute.
Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto per comprendere il funzionamento della psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Come puoi immaginare, quello che ti ho presentato sono delle esemplificazioni del percorso terapeutico. Il processo terapeutico è molto complesso e individuale e non può essere spiegato pienamente in un articolo. Lo scopo di questo scritto è illustrarti le modalità generali di come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale.