La vergogna è un’emozione universale che, però, può limitare la vita di tantissime persone. Oggi voglio illustrarti come superare la vergogna con un esercizio utile e potente. Lascia un commento in basso per farmi sapere se l’articolo ti è stato utile.
Se vuoi trarre il massimo dalla lettura di questo articolo ti consiglio di pensare ad una situazione che ti genera vergogna.
Con le indicazioni che ti darò riuscirai a superare questa emozione limitante e a riprendere in mano la tua vita.
La causa della vergogna
In un video sul mio Canale YouTube ho spiegato qual è la causa della vergogna. Questa emozione è la conseguenza dell’idea di aver commesso qualcosa di sbagliato, oppure di essere sbagliati. Alla base di questa sensazione vi è la convinzione di avere un segreto inconfessabile (“sono sbagliato”, “sono una brutta persona”, “sono un bugiardo, se mi conoscessero veramente non mi amerebbero”). Alcune persone credono che se gli altri scoprissero il loro segreto (“essere sbagliati”) potrebbero abbandonarle oppure cambiare profondamente idea sul loro valore.
Ci sono persone che, quando si trovano in mezzo agli altri, provano vergogna perché credono di non essere adeguate alla situazione e di essere meno degli altri.
Come ti ho spiegato prima, la vergogna è strettamente legata alla paura del giudizio altrui e di quanto possa essere terribile non essere accettati dagli altri.
Se vuoi affrontare la tua vergogna, sfidala!
Sfidare la vergogna aiuta a cambiare il tuo atteggiamento mentale. Sul mio Blog avrai letto spesso dell’influenza che il tuo atteggiamento mentale ha sul tuo stato emotivo e sui tuoi comportamenti. Un aspetto da non sottovalutare è che il tuo comportamento può influenzare i tuoi pensieri. Se ti impegni ad affrontare le situazioni ansiogene riuscirai a superare l’ansia. Allo stesso modo, se affronterai le situazioni che ti generano vergogna potrai superare questa emozione.
Come superare la vergogna: un un potente esercizio
L’esercizio che voglio proporti è molto simile a quello utilizzato per superare le fobie. Cerca di identificare una situazione che ti genera un po’ di vergogna e scrivi su un foglio cosa pensi possa accadere di catastrofico se sbagliassi qualcosa. Cerca di identificare quali sono i pensieri che ti fanno provare vergogna. Cosa dici a te stesso in quelle situazioni? Che gli altri ti criticheranno? Che farai una brutta figura? Che sarà una situazione intollerabile?
Scrivi tutto! Se vuoi arricchire l’esercizio, puoi provare a visualizzare quali immagini catastrofiche sono alla base della tua vergogna.
Successivamente, mettiti in gioco e cerca di verificare se le tue idee e le tue immagini catastrofiche sono fondate.
Mettiti alla prova e sfida la tua vergogna. Scoprirai che non accade nulla di catastrofico.
Ora voglio illustrarti come un mio paziente ha superato la sua vergogna.
Come superare la vergogna: la storia di Stefano
Stefano era un ragazzo di 31 anni che provava vergogna quando doveva frequentare luoghi pubblici come bar o ristoranti. Questa emozione aumentava quando si trovava in compagnia di altre persone. Siccome, la sua vergogna stava limitando la sua vita decise di prendere in mano la situazione.
Scrisse su un foglio le sue paure più grandi. Prese nota del suo timore del giudizio altrui e del fatto che si sentiva inadeguato quando si trovava nei bar. Scrisse anche che per lui sarebbe stato catastrofico commettere un errore davanti agli altri.
Dopo aver scritto le sue paure decise di verificarle.
Un giorno andò da solo nel bar vicino casa. Tra le sue paure più grandi vi era quella di far cadere la tazzina di caffe sul bancone. Quando entrò nel locale e ordinò il caffè. Il barista glielo servì e, appena il barista si girò, urtò con il dito la tazzina facendola cadere insieme al caffè. Mille paure e pensieri si accavallarono nella sua mente. Qualcosa di terribile stava per accadere. Quando il barista si accorse dell'”incidente” sorrise e gli disse: “capita spesso”. In poco tempo, pulì il bancone e gli servì un nuovo caffè. Spaventato e in attesa della catastrofe, Stefano si guardò intorno. Gli altri clienti non si accorsero di nulla e continuarono nelle loro conversazioni. Il barista, dopo aver servito il nuovo caffè, tornò a lavorare.
Stefano supera la sua vergogna
Stefano si fermò a riflettere e si chiese: “E’ successa la tragedia che immaginavo? Cosa c’è di intollerabile in un evento simile?”. Il ragazzo capì che la paura del giudizio era irrazionale e che non c’era nulla di catastrofico nel commettere un errore davanti agli altri.
Grazie a questo esercizio, Stefano riuscì a superare la sua vergogna. Per rinforzare i progressi, si mise alla prova in altre situazioni e scoprì che non c’era nulla di ingestibile e terribile nel commettere uno sbaglio.
Quali sono le situazioni che ti generano vergogna? Come puoi metterti alla prova? Quali esperimenti puoi fare per superare l’emozione?
Grazie a questo articolo hai compreso come superare la vergogna, ora devi solo metterti alla prova!
Caro Dott. Angelo, le avevo esposto un quesito abbastanza esteso, ma purtroppo al momento dell’invio non è andato in porto… tutto cancellato. Ora ci riprovo riducendolo all’osso: Nei bar, ristoranti, nei cinema e in qualunque altro luogo non ho nessun problema, il terrore viene quando si tratta di parlare in pubblico… fosse anche per dire “Grazie per avermi premiato”. Grazie comunque per i suoi articoli che sono sempre desiderabili. Sebastiano.
Buona sera e grazie della testimonianza…
La paura di parlare in pubblico è molto frequente. La paura di parlare in pubblico è strettamente collegata al timore del giudizio altrui. Oggi, sul mio profilo Instagram ho trattato questo argomento.
La paura del giudizio è la conseguenza dell’eccessiva importanza che diamo all’opinione altrui. Se da un lato è spiacevole venir criticati, dall’altro è importante capire che un’eventuale critica non è la fine del mondo. Possiamo tollerare la frustrazione di venir giudicati in malo modo. La paura eccessiva è la conseguenza dell’idea che essere giudicati negativamente è terribile e da evitare assolutamente.
Niente di più falso.
Essere criticati è spiacevole ma tollerabile.
L’esercizio può aiutare a lavorare su queste convinzioni.