Cos'è la trappola del controllo

Cos’è la trappola del controllo

Qualche giorno fa stavo leggendo il Manuale di Epitteto. Mi sono avvicinato a questo filosofo dopo aver letto alcuni suoi aforismi. Nella homepage del mio sito cito spesso la frase: “l’uomo non è spaventato dalle cose ma dall’idea che ha delle cose”, questa frase è di Epitteto e rispecchia pienamente il mio approccio alle difficoltà. Siccome ho trovato molto interessante la sua filosofia, ho deciso di approfondirla. Nei primi capitoli del libro ho trovato delle riflessioni molto interessanti. L’autore spiega perché si soffre e illustra cos’è la trappola del controllo. L’autore ci vuole trasmettere un insegnamento semplice: se vuoi essere felice controlla ciò che puoi controllare e lascia andare il resto. Leggi l’articolo fino alla fine per capire il messaggio del filosofo e imparare a soffrire di meno. A fine articolo, lascia un commento per farmi sapere la tua opinione.

Epitteto all’inizio dei suoi scritti mette in evidenza una cosa che a molti di noi sembra scontata e superflua: esistono cose su cui possiamo agire e cose che sono fuori dal nostro controllo. Probabilmente, anche tu stai pensando che è un’idea scontata. Anche io la pensavo come te finché non ho compreso fino in fondo il suo significato. Ogni giorno mi trovo a confrontarmi con questo pensiero e cerco di metterlo in pratica. Ma andiamo con ordine e cerchiamo d capire cos’è la trappola del controllo e come evitarla.

L’autore divide gli eventi della vita in due grandi categorie: quelli che possono essere controllate da noi e quelli incontrollabili.

Le due grandi categorie

Egli mette in evidenza che tutti gli eventi rientrano in una delle due categorie. Il primo impegno di una persona che vuole soffrire di meno è quello di riconoscere in quale categoria è possibile inserire la situazione presa in considerazione. E’ fondamentale “inserire” l’evento nella giusta categoria al fine di evitare una sofferenza inutile e irrazionale.La trappola del controllo e come uscirne

Prova a pensare ad un evento spiacevole che hai vissuto. Quali elementi dell’evento rientravano nella categoria del controllo? Su quali elementi non potevi agire direttamente?

Per spiegarti meglio questo concetto prendiamo l’esempio di una discussione. Quali elementi erano sotto il tuo controllo? Su quali potevi agire direttamente? Fanno parte di questa categoria il tuo stato emotivo, il tuo dialogo interiore, il tuo tono di voce, il tuo modo di presentare il tuo punto di vista. Su quali elementi non potevi agire? Sull’umore dell’altra persona, sul suo tono di voce, sulla sua capacità di comprensione e di ascolto.

Se ti allenerai a fare questo esercizio, con il tempo scoprirai sempre più sfumature degli eventi e riuscirai a comprendere quanta parte degli eventi che vivi sono fuori dal tuo raggio d’azione.

A questo concetto, l’autore ne associa un altro molto importante. Noi esseri umani tendiamo a desiderare le cose piacevoli e ad allontanare le esperienze spiacevoli. Noi tendiamo a volere e ad attaccarci ciò che ci piace e ad allontanare ciò che invece ci risulta spiacevole.

Analizza la tua giornata. Quante volte sei mosso dal desiderio di ottenere e tenere stretto a te qualcosa di piacevole? Quante volte cerchi di allontanare ed evitare ciò che ti disturba?

Noi viaggiamo sempre tra queste due spinte.

Epitteto mette in evidenza che la sofferenza è la conseguenza dell’associazione di questi due principi.

Anche se può sembrare molto ingarbugliato, nel resto dell’articolo ti spiego meglio come evitare la sofferenza inutile.

Cos’è la trappola del controllo e come uscirne

Se da un lato il desiderio è positivo e costruttivo, quando aspiriamo a qualcosa che è fuori dal nostro controllo ci predisponiamo alla sofferenza. Per spiegarti meglio voglio illustrarti la storia di Filippo.

Filippo è stato un dirigente all’interno di un’agenzia di assicurazioni per lungo tempo. Purtroppo per vari motivi è in cerca di una nuova occupazione. Un giorno, viene a sapere da alcuni ex colleghi che si sono aperte le candidature per una posizione dirigenziale alla quale può aspirare. Appena avuta la notizia Filippo ha iniziato a desiderare ardentemente quel posto, tra sé diceva: “lo voglio. Mi farebbe enorme piacere quel posto. Se lo avessi, sarei felice”. Il suo desiderio era rivolto al posto di lavoro.

Dopo aver sostenuto un paio di colloqui, venne a sapere che era stato assunto un altro candidato. La notizia gli generò un profondo senso di sconforto. Si sentì incapace e inutile.

Da dove deriva il dispiacere e al sofferenza di Filippo? Cos’è la trappola del controllo nella quale è caduto?

La trappola del controllo e come uscirneProbabilmente starai pensando che il suo stato d’animo è la conseguenza della mancata assunzione. Le cose sono un po’ diverse e Filippo poteva evitare di stare male. Analizziamo bene l’accaduto e in che modo il giovane ha sabotato la sua felicità.

Saputo del posto, il giovane aveva iniziato a desiderarlo ardentemente come è normale che possa accadere. Noi desideriamo ciò che ci piace.

Purtroppo, Filippo aveva direzionato il suo desiderio verso qualcosa che era fuori dal suo controllo. L’assunzione è influenzata da diversi fattori e non tutti sotto il controllo diretto del candidato. Il mancato lavoro può essere determinato da colleghi più preparati, dalle richieste dell’esaminatore, dall’umore di quest’ultimo e da altri elementi.

Filippo, desiderando ciò che era fuori dal suo controllo, si era predisposto a stare male. Sicuramente anche la sua preparazione ha influenzato l’esito ma gli altri fattori erano numerosi.

Come diminuire la propria sofferenza?

Cosa avrebbe potuto fare Filippo per evitare di stare male?

Avrebbe potuto concentrare il suo desiderio verso gli elementi che erano sotto il suo diretto controllo, come ad esempio la sua preparazione, il suo curriculum.

Invece di focalizzarsi sul posto di lavoro, avrebbe potuto dire a se stesso: “voglio impegnarmi a studiare e a presentarmi in orario”.

Cambiando l’oggetto dei suoi desideri si sarebbe potuto affrancare la sofferenza. Quando noi indirizziamo il nostro desiderio verso le cose che possiamo controllare, diminuisce enormemente la possibilità di soffrire e stare male.

Essendo l’oggetto del nostro desiderio sotto il nostro controllo possiamo lavorare per aumentare il nostro livello di soddisfazione.

Cambiando i suoi pensieri Filippo sarebbe stato ugualmente contento anche se non avesse avuto il posto perché avrebbe raggiunto ciò che desiderava: il suo impegno e il presentarsi in orario.

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi approfondire, vedi il video: il controllo e le relazioni.

E tu cosa desideri?

Prova ad analizzare una situazione che ti ha fatto soffrire. Su quali elementi potevi agire direttamente? Cosa stavi desiderando? I, tuo desiderio era focalizzato a qualcosa su cui potevi agire o su qualcosa fuori dalla tua portata? Sei caduto anche tu nella trappola del controllo come Filippo?

 

2 commenti su “Cos’è la trappola del controllo”

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