Sono sicuro che è capitato anche a te di dover lavorare o confrontarti con una persona particolarmente frustrante e pesante. Alcuni individui possono diventare veramente dei rompiscatole (diciamolo chiaramente!): fanno richieste assurde, parlano in continuazione, sono petulanti e lagnosi. La verità è che, quotidianamente, ci troviamo a relazionarci con persone che hanno un atteggiamento mentale molto distante dal nostro. Alcune volte, queste persone riescono a scatenare in noi una rabbia e una frustrazione difficili da gestire. L’articolo di oggi ha lo scopo di presentarti come affrontare le persone pesanti attraverso 8 semplici passi. Mi raccomando, lascia un commento alla fine dell’articolo per farmi sapere il tuo punto di vista.
Nel condominio di Laura vive un signore particolarmente pesante. Ogni volta che c’è una riunione condominiale lui ha qualcosa di cui lamentarsi: una macchia sul pavimento dell’ingresso, un odore di fritto lungo le scale, il rumore dell’ascensore, le persone che rientrano troppo tardi (secondo lui).
Anche se non sono dei problemi importanti e molesti, il condomino trova sempre un motivo per lamentarsi. Dopo ogni riunione, Laura torna a casa arrabbiata e con il mal di testa. La riunione, che poteva durare un’ora, è proseguita per più di tre ore con tensioni continue.
A lei non piace discutere, ma quando sente parlare il vicino di casa, una tensione la pervade e prova una forte rabbia.
Come affrontare le persone pesanti
Se provi a riflettere sulla tua quotidianità, sicuramente ti sei trovato ad affrontare situazioni simili a quelle di Laura.
Nella tua vita hai incontrato qualcuno che ti faceva salire i nervi a fior di pelle. E’ normale che succeda ciò. Con le persone pesanti non abbiamo una relazione stretta ma una conoscenza occasionale. Ho deciso di sottolineare questo aspetto per evitare di confondere questo tipo di relazioni con le relazioni tossiche che invece coinvolgono l’intimità. Quando è possibile si può cercare di evitare questo genere di persone ma, molte volte non è possibile. Come affrontare le persone pesanti se sono colleghi o vicini di casa?
Ora voglio darti dei suggerimenti semplici ma utilissimi che ti permetteranno di affrontare le persone pesanti senza provare rancore o rabbia. Per aiutarti in questa impresa ho deciso di chiedere aiuto ad una persona molto esperta nel trattare gli altri: il filosofo-imperatore Marco Aurelio. Nei suoi scritti, ci spiega alcune strategie chiare e pratiche per gestire le persone che generano frustrazione in noi. Voglio condividere con te i suoi suggerimenti.
Pensa alla sua battaglia
Platone diceva: “ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”. Questa brevissima frase racchiude una grande riflessione. Anche se non ne siamo consapevoli, ognuno di noi sta affrontando i suoi demoni interiori. Ognuno, a modo proprio, cerca di camminare lungo il sentiero che chiamiamo Vita. Se hai qualcuno rompiscatole, fermati a riflettere sul fatto che lui sta facendo del suo meglio nonostante i suoi errori.
Amplia la prospettiva
Pensa alla persona rompiscatole fuori dagli schemi. Come si comporta con gli amici? Con i familiari? Come cittadino? Quali valori lo guidano? Ampliando la prospettiva puoi vedere la persona nella sua globalità. Molto spesso provi frustrazione perché non riesci a capire fino in fondo il comportamento dell’altra persona. Se apri il tuo sguardo puoi notare che molti atteggiamenti possono essere compresi alla luce dei valori e della storia della persona.
Osserva i comportamenti
Anche in questo caso è bene ampliare il punto di vista. La persona pesante si comporta sempre così, oppure altre volte è stata più accomodante?
Se solitamente, spinto dai suoi valori, si comporta in maniera corretta significa che questa volta sta commettendo un errore. Tutti commettiamo errori ed è possibile che l’altra persona spinta dai suoi pensieri stia sbagliando. Ricordati che potrebbe accadere anche a te di commettere errori in buona fede.
Se altre volte ha perseguito i suoi principi con comportamenti non corretti cerca di essere comprensivo. Se agisce malamente significa che non è in grado di agire diversamene. Se si comporta sempre in maniera non corretta significa che ha imparato quel modo di comportarsi. Per lui è normale ragionare e agire in quel modo. Non criticarlo per la sua storia o perché non comprende che ci sono modi differenti di fare.
Osserva i tuoi errori
Riporta alla tua mente le situazioni nelle quali ti sei comportato come l’altra persona. Tutti possiamo commettere errori. Riconoscendo le volte nelle quali sei stato rompiscatole riuscirai ad essere più comprensivo. Se non ti sei comportato in maniera identica alla persona che stai criticando, puoi esserti comportato in maniera altrettanto pesante. Non c’è nulla di male. Capita a tutti, non siamo perfetti.
Comprendi
Etichettare un comportamento come pesante può essere semplice, sbrigativo e veloce. La verità è che la vita è più complessa. Cerca di immaginare quali pensieri, emozioni e convinzioni portano la persona ad agire in un determinato modo. Se segui il mio Blog sai quanto è importante il nostro atteggiamento mentale e come questo influenza il nostro stato emotivo e i nostri comportamenti. Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere: il potere dei pensieri e cambiando i pensieri puoi cambiare le emozioni.
Tollera
Se proprio non riesci a gestire la tua rabbia puoi ricordare a te stesso che la vita è un soffio. Lascia andare la rabbia per non avvelenare momenti nei quali potresti sperimentare emozioni più salutari. Prova ad osservare il tuo momento di rabbia alla luce della lunghezza della tua vita. Puoi lasciar andare la rabbia. Arrabbiandoti stai avvelenando la tua vita.
Analizzati
Rifletti su un concetto che ti ho espresso spesso: non sono le situazioni a farci stare male ma come noi le interpretiamo. Cerca di capire quali pensieri e credenze stanno scatenando in te le emozioni di rabbia e frustrazione. Se vuoi scoprire di più cosa c’è dietro la rabbia puoi vedere il video La Rabbia oppure la Differenza tra rabbia aggressività.
Sii benevolo
La benevolenza è un balsamo che oltre a lenire la nostra rabbia, ci aiuta a che a mantenere dei rapporti salutari con gli altri. Dopo aver fatto un’analisi dei tuoi pensieri e le possibili cause che portano la persona a comportarsi così, cerca di rapportarti con lei in maniera autenticamente benevola. Evita di essere sarcastico o aggressivo.
Tornando alla storia di Laura, dopo averle spiegato come affrontare le persone pesanti, la ragazza affrontò le riunioni di condominio con un altro spirito. Anche quando incontrava il vicino lungo le scale, cercava di essere sempre benevola e comprensiva. Si sentì molto meno arrabbiata verso di lui e, quando tornava a casa dalle riunioni condominiali, era più serena e meno nervosa. Riusciva a gestire in maniera più sana il vicino rompiscatole.
Spero che questi suggerimenti possano esserti d’aiuto. Fammi sapere con un commento cosa ne pensi.
Si belle parole ma io ho un padre rompiscatole e non lo sopporto più. Vorrei tanto che morisse. Così sarò libero dalla sua presenza pesante e scomoda
Mi dispiace per quello che stai vivendo. Spero tu possa trovare un modo per essere indipendente e crearti la vita che desideri.
Buongiorno, capitato per caso mentre cercavo qualche nuova teoria su come sopravvivere in questo mondo di pazzi. Non sono certamente uno psicologo, non mi considero migliore o peggiore della media sociale, ammesso che si sappia quale sia.
Avrei solo una cosa da chiederle: ma non è troppo buonismo quello di farsi le domande sugli altri, sopportare, essere gentile… perchè a me sembra tanto che si approfitti di chi è disposto ad andare incontro agli altri… io dopo mezzo secolo di vita, ho realizzato che il miglior modo per far capire agli altri le proprie meritorie ragioni, sono le bastonate, le parole non servono, perchè se il loro buonsenso gli ha detto di fare così come fan loro, tanto serve parlare.
Avrei mille esempi, quelli comuni a tutti mi sa, e io cerco di essere sempre rispettoso di tutti, anche di quello che mi butta la cartaccia in giardino, che mi parcheggia davanti al carraio, quello che mi salta davanti in posta che tanto deve solo chiedere un’informazione e ci sta 3 ore, quello che fa defecare/urinare il suo cane sul mio marciapiede, quello che quando lo faccio passare sembra sia dovuto e nemmeno ringrazia, quelli che…… tante cose.
non so se è ancora attiva questa pagina, a prescindere, grazie.
Buona sera e grazie del commento!
Io non ci trovo nulla di male nell’essere buoni e gentili. Non ho mai sostenuto che bisogna sopportare. Essere gentili e disponibili non significa perdere di vista se stessi. Essere disponibili e gentili non significa adottare un atteggiamento passivo. Credo che sia importante essere gentili ma sempre assertivi e rispettosi di se stessi. Spero di essere stato più chiaro.
non tanto chiaro, a dire il vero, anzi, alquanto contrastante nei concetti.
Ho letto il vostro pensiero: ok, potrei essere anche d’accordo, in pratica lo applico più o meno tutti i giorni… Ho poi letto quanto scritto da Ermes, e sono d’accordo molto più con lui: pensare positivo cercando di comprendere chi, dal proprio punto di vista, sta solo esercitando in maniera sleale i propri diritti, senza curarsi minimamente di educazione, asserzione, gentilezza, ed altre amenità del genere, sta solo a significare che costui ha capito che con la sopraffazione si ottiene di più che con l’educazione, e la cosa viene LARGAMENTE applicata nella società attuale.
Giusto, questi soggetti andrebbero bastonati, non compresi per i loro problemi interiori: anche io ho i miei problemi interiori, ma MI IMPONGO di non farli ricadere sugli altri, sorridendo e cercando di non essere invasivo o petulante nelle richieste: in pratica, mi privo di una piccola percentuale dei miei diritti liberali in favore degli altri. Ma gli altri, se ne fottono (eh si, ci vuole, rende bene l’idea “di fondo”, il background del loro comportamento).
Essere gentili e comprensivi, come Laura, va bene fino ad un certo punto, cioè fino a quando un certo comportamento comprensivo dell’uno viene preso in considerazione dall’altro che vedrà di modificare il proprio comportamento.
Ma questa è solo teoria, in definitiva si sta dicendo “non ti curar di loro, ma guarda e passa…”, ingoiando il rospo, evitando di rimuginarci sopra, cercando di non innervosirti più di tanto, perché fa male solo a te.
E’ un discorso a senso unico: sei incazzato? prenditi una camomilla e fala finita. Giusto?
In realtà, il discorso è molto più profondo. Comprendere le altre persone non significa giustificare il loro comportamento ma capire che le persone sono fatte in un certo modo e non possiamo farci nulla. Non possiamo pretendere che si comportino in maniera corretta, leale ed educata. Non dico “ingoia il rospo”, il concetto è ben diverso “non farti venire neppure il rospo da ingoiare”.
Altrimenti possiamo anche arrabbiarci, scagliarci contro gli altri ma con quali conseguenze? Che gli altri, molto probabilmente, ci attaccheranno e noi saremo più arrabbiati.
Io con mia madre sono arrivata al punto di evitarla!
Perché e logorroica, anche in presenza di altre persone non sa avere il rispetto di tacere mentre parlo, mentre sto esprimendo una frase lei sistematicamente parla sopra e sovrasta.
Eppure io non ho questa educazione.
E invadente, insopportabile.
Mi fa perdere un sacco di tempo!
Giuro, mi fa venire mal di orecchie e mi distrugge il cervello!
Basta basta, io ci voglio stare lontana!
Mi sfianca!